Luca Zingaretti come Salvo Montalbano

Episodi 36

Il ladro di merendine

70%
6 maggio, 19991h 45m
1x1

Un tunisino viene ucciso su un peschereccio che attracca a Vigata ed Augello è incaricato delle indagini. Il giorno dopo Aurelio Lapecora viene trovato morto nell'ascensore di casa e la moglie è convinta che ad ucciderlo sia stato l'amante del marito, la tunisina Kerima che nel frattempo è scomparsa. Il commissario Montalbano viene a sapere da Aisha, con la quale viveva Kerima con il figlio François, di un libretto di risparmio di Kerima con trecentomilioni di lire. E proprio mentre torna a casa si imbatte in un vigile alle prese con una torma di gente urlante: pare che in giro ci sia un ladro che si diverte a rubare le merendine dei bambini.

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La voce del violino

60%
Season Finale
13 maggio, 19991h 45m
1x2

Michela Licalzi è bella, è sposata, ha un amante e viene ritrovata morta, nuda, soffocata nella sua abitazione. Le indagini affidate inizialmente al commissario Montalbano gli vengono poi tolte ed affidate a Panzacchi. Tutto lascia pensare che l'assassino sia Maurizio Di Blasi che viene poi ucciso dagli uomini di Panzacchi. Quando però ci si mette di mezzo la mafia Montalbano inizia nuovamente a indagare ufficiosamente. E la soluzione del delitto arriverà inaspettatamente dal concertista Cataldo Barbera e dal suo violino, o meglio dalla voce del violino che suona.

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La forma dell'acqua

80%
2 maggio, 20001h 50m
2x1

L'ingegner Luparello è un uomo politico molto importante e temuto. O meglio, lo era poichè il suo corpo viene ritrovato alla"mánnara" ("la mandria") da due spazzini. Il corpo è abbandonato nella macchina e tutto lascia pensare ad una morte naturale. Sul posto, che è un ritrovo di prostitute, viene anche ritrovata una preziosissima collana. Mentre il commissario Montalbano è ancora incerto sullo svolgersi dei fatti, a livello politico vi è un accordo propiziato dall'avvocato Rizzo, amico del morto, ed i suoi ex avversari politici. Montalbano è sempre più incerto perchè, come dice la vedova Luparello, l'acqua, come i fatti, non ha una sua forma ma assume quella che le si vuole fare assumere.

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Il cane di terracotta

83%
Season Finale
9 maggio, 20001h 40m
2x2

Gaetano Bennici inteso come "Tano U Greco" è latitante da 25 anni quando decide di consegnarsi a Montalbano in segreto, fingendo di essere stato scoperto. La stessa notte in cui Tano viene catturato, ad un supermercato viene rubata della merce. Un furto alquanto strano poichè il Tir con refurtiva viene ritrovato a pochi chilometri dal luogo del furto. Nonostante tutte le precauzioni però Tano viene ucciso durante un trasferimento e Montalbano, che dietro indicazioni ricevute da Tano, aveva scoperto un deposito di armi in una grotta, viene minacciato. Senza dar peso alle minacce il commissario in un sopralluogo successivo nella grotta scopre due scheletri vecchi di cinquant'anni vegliati da un cane di terracotta. La situzione si fa sempre più intricata e pericolosa.

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La gita a Tindari

75%
9 maggio, 20011h 55m
3x1

Arriva dal commissario un signore disperato perché non ha più notizie dei suoi anziani genitori. L'ultima volta erano stati visti un pullman durante la gita che avevano fatto a Tindari, durante la quale avevano mostrato dei comportamenti strani. Stranamente davanti alla casa della coppia viene trovato morto un giovanotto che abitava anche lui in quel luogo.

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Tocco d'artista

60%
Season Finale
30 maggio, 20011h 35m
3x2

Catarella annuncia telefonicamente al commissario Montalbano di prima mattina che Alberto La Russa si era suicidato nel proprio laboratorio all'interno della sua casa, e sul luogo si trova Galluzzo. Nella stessa notte l'elettricista Ignazio Cucchiara viene trovato assassinato a Vigata, e del caso di occupa Mimì Augello, il vice di Montalbano. Parlando prima con l'amica Anna Tropeano (Maria Bianca D'Amato) che ha trovato il cadavere, poi con la donna delle pulizie di La Russa, Maria Antonietta Vullo, scopre che La Russa si era invalidato con una caduta da cavallo. Altre informazioni le ottiene da Filippo Alaimo, un contadino vicino di Alberto, che soffrendo d'insonnia testimonia di aver visto la notte della morte un auto andarsene dalla casa del fatto. Una volta giunta Livia al funerale, Montalbano si rende conto che la morte non è nello stile della vittima. Dal sostituto procuratore Lo Bianco (Pippo Montalbano) riesce ad ottenere un altro giorno per le indagini; grazie ad una nuova perquisizione della casa, trova un album di fotografie in cui la metà è stata strappata, oltre ad una pistola ed un testamento autografo, il cui unico beneficiario è il fratello Giacomo (Luigi Burruano). Allo stesso tempo a lui è attribuita l'auto che andava via dall'abitazione di Alberto. Dopo aver fatto analizzare il testamento da un perito calligrafico, scopre che questo è falso: viene fatto arrestare Giacomo, pur dichiarandosi innocente. Poco dopo una testimone, Angela Bonocore, afferma di aver ascoltato un litigio violento provenire dalla casa di La Russa; ulteriore conferma viene dall'amica Anna, che aveva già trovato il cadavere, che riporta la notizia della zia che aveva visto un'auto scura entrare poco prima delle due di notte nella casa del vicino.

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Il senso del tatto

0%
28 ottobre, 20021h 45m
4x1

Nella casa dove viveva con il suo cane Orlando, Enea Silvio Piccolomini, soprannominato Nenè, viene trovato morto. Enea, cieco a causa di un incidente sul lavoro, sembra vittima di un incidente domestico.

L'autopsia rivela invece che Nenè è morto a causa di un sonnifero, forse lo stesso che prendeva tutte le sere e di cui ha sbagliato dose. Gli unici parenti di Nenè sono la sorella Gnazia e suo marito Silvestro, gestori di un albergo sull'isola di Levanza.

Montalbano non crede che si sia trattato di un incidente e convince Livia, con la scusa di una vacanza, ad andare a Levanza. Il commissario scopre che Nenè andava ogni week end sull'isola e aveva stretto amicizia con un pescatore di nome Totò Recca.

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Gli arancini di Montalbano

0%
4 novembre, 20021h 45m
4x2

I corpi del commendatore Pagnozzi e della sua giovane moglie vengono trovati senza vita nella loro auto finita in una scarpata. Tutto lascia pensare ad un normale incidente. Ma ci sono dei particolari che non tornano.

Per esempio: perché la donna ha le unghie delle mani spezzate?

Stefania è la seconda moglie del commendatore Pagnozzi, costruttore edile colluso con la mafia. La donna, molto più giovane e assai attraente, lo ha sposato per i soldi. Erede delle fortune di Pagnozzi è il figlio Giacomo, un giovane nullafacente, gracile e pieno di odio per il padre, grande donnaiolo.

La villa dei Pagnozzi è stata svaligiata la sera stessa dell'incidente. I sospetti si dirigono subito sugli operai albanesi che lavorano nei cantieri di Pagnozzi e che stanno ristrutturando la villa. In casa di uno di loro, Ilir, viene trovato con un pezzo della refurtiva.

Per il questore Bonetti Alderighi il caso è risolto. Gli albanesi hanno svaligiato la villa e poi hanno ucciso i coniugi Pagnozzi simulando l'incidente. Ma Montalbano ha capito che le cose non sono andate così. Su un'audiocassetta recapitata a Montalbano è incisa una telefonata nella quale Stefania si rivolge al figlio di Pagnozzi, dicendo che l'indomani, liberatisi del padre saranno finalmente liberi di amarsi.

Ma Pasquale, il figlio della donna delle pulizie di Montalbano, vero autore del furto nella villa, non riconosce in Giacomino l'uomo che ha visto trafficare con l'auto la sera dell'incidente. Se Giacomo non è colpevole, a chi si rivolgeva Stefania nella telefonata? Montalbano, sapendo dei legami di Pagnozzi con la cosca dei Sinagra, va a parlare con il vecchio don Balduccio. Così viene a sapere che trent'anni prima una cameriera dei Pagnozzi, una donna bellissima, era stata allontanata dalla moglie dell'ingegnere. La donna, incinta, aveva trovato lavoro presso un avvocato di Montelusa.

Montalbano ricostruisce il corso degli eventi.

Le indagini del commissario proseguono con l'obiettivo di collegare gli avvenimenti e gli omicidi accaduti. Montalbano scopre un commercio clandestino di bambini extracomunitari, del quale il piccolo incontrato al porto era stato vittima, con la complicità della finta madre. Il commissario scopre che il latitante Errera era stato a capo di questo business finché un arabo di nome Gafsa lo aveva ucciso per prenderne il posto.

Lo sdegno che gli suscita la scoperta di quella realtà così orribile e vicina provoca in Montalbano una reazione feroce, che lo porta a rischiare persino la propria vita per riuscire a smantellarla. Con un'ardita e rischiosa incursione nella tana del nemico, Montalbano e i suoi riusciranno ad arrestare i colpevoli e a mettere fine all'infame traffico.

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L'odore della notte

0%
11 novembre, 20021h 50m
4x3

Il pullover regalatogli da Livia, irrimediabilmente rovinato; il grande "aulivo" saraceno, fedele confidente, barbaramente abbattuto; tanti piccoli segnali della vecchiaia che si avvicina...

Questa nuova avventura non incomincia sotto i migliori auspici per il commissario Montalbano, impegnato a fare chiarezza in un intricatissimo caso che non è nemmeno di sua competenza; un caso a cui lo chiamano strane coincidenze e personaggi che riaffiorano prepotentemente dal passato.

Ispirata a un reale fatto di cronaca, ambientato in Sicilia e raccontato da un articolo del giornalista Francesco La Licata, la vicenda ruota attorno alla misteriosa sparizione di un sedicente promotore finanziario e del suo aiutante: a Vigàta tutti credono che se la spassi all'estero con i soldi sottratti agli incauti risparmiatori o che sia stato eliminato da qualche mafioso vittima dei suoi raggiri.

Ma la realtà e ben diversa e più dolorosa: Montalbano la svelerà indagando tra le quinte, senza mai uscire alla scoperto e solo grazie alla sua incredibile capacità di leggere nel cuore dei fatti e delle persone.

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Il gatto e il cardellino

0%
Season Finale
18 novembre, 20021h 50m
4x4

A Vigata si susseguono una serie di scippi dalle modalità a dir poco anomale. Lo scippatore si ferma davanti alle sue vittime, vecchiette in procinto di recarsi a messa e, pistola alla mano, si fa consegnare la borsetta, per poi sparare mancandole. Intanto Ignazio Coglitore, uomo fanatico e integralista, ha quasi distrutto il pronto soccorso dell'ospedale di Vigata, dopo che un infermiere gli ha comunicato che sua figlia Mariuccia è incinta. Uno stimato ginecologo di Vigata, il dott. Landolina è scomparso, dopo essere andato a pescare al molo di Vigata: è finito in acqua? Si è suicidato? È stato ammazzato? Tocca a Montalbano scoprirlo.

Nel commissariato di Vigata c'è una novità, Augello sta per sposarsi e quindi andrà in licenza. Al suo posto, dalla questura di Montelusa, hanno distaccato la bella Barbara Valente, innamorata da sempre del commissario Montalbano.

La vicenda degli scippi prende una piega tragica: dopo che una terza vecchietta è stata ferita di striscio, una quarta, la signora Joppolo, moglie di un avvocato, rimane uccisa. La testimonianza dell'infermiera del dott. Landolina ci svela che a mettere incinta Mariuccia è stato proprio l'irreprensibile ginecologo, che non ha saputo resistere al fascino virginale della fanciulla. Intanto Montalbano con l'aiuto di Barbara, riesce a portar via la ragazza dalla casa dove i suoi famigliari l'hanno segregata, affidandola alle cure di Padre Vassallo, un prete che gestisce una comunità per ragazzi 'difficili'.

Montalbano prevede che lo scippatore-assassino si farà vivo di nuovo, per l'ultima volta, sparando di nuovo a salve. La previsione di Montalbano risulta azzeccata. Questa volta però, l'assalitore si trova di fronte una vecchietta che non si perde d'animo e viene colpito da una bottigliata sul braccio, rimanendone ferito. Montalbano capisce che le aggressioni sono solo una messa in scena per gettare polvere negli occhi. Anche il caso della scomparsa del dott. Landolina, giunge ad una soluzione, quando Montalbano vede i coniugi Landolina, felici e sorridenti, che stanno per imbarcarsi su un volo transcontinentale.

Il matrimonio di Augello è vicino. Si festeggia l'addio al celibato. Tra Fazio e Barbara sembra esserci del tenero. A quanti matrimoni Montalbano dovrà fare da testimone?

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Il giro di boa

85%
22 settembre, 20051h 35m
5x1

L'inchiesta più dura del commissario Montalbano comincia con un cadavere galleggiante nel quale il commissario si imbatte nel corso della sua consueta nuotata mattutina. E' il corpo di un uomo in stato di decomposizione avanzata, con polsi e caviglie profondamente incisi.

Montalbano giunge alla conclusione che l'uomo è stato assassinato un paio di mesi prima; le correnti hanno trascinato il corpo sulla spiaggia di Marinella, ma il luogo del delitto non è quello. Mentre parla con Ciccio Albanese al porto di Vigata, Montalbano assiste allo sbarco di clandestini da una motovedetta appena attraccata al molo. Ne scendono uomini, donne, bambini. Uno di questi ultimi, otto anni circa, appena messo piede sulla banchina cerca di fuggire; sembra impaurito. Montalbano lo raggiunge, lo prende per mano e lo riaccompagna dalla madre, che nella foga di corrergli incontro cade e si sloga una caviglia.

Viene allora chiamata un'autoambulanza; la donna e i suoi bambini vengono accompagnati all'ospedale. Ma il piccolo clandestino non sembra contento di essere riportato dalla madre: attraverso il finestrino dell'autoambulanza, lancia a Montalbano uno sguardo carico di apprensione. Il commissario non riesce a dimenticare quegli occhi carichi di tristezza e di paura.

Mentre al commissariato Catarella riconosce nell'identikit dell'uomo assassinato il volto di un latitante calabrese, tale Ernesto Errera, Montalbano apprende dal telegiornale che il bambino extracomunitario che aveva incontrato al porto di Vigata è stato investito da un'automobile ed è morto. Montalbano è sconvolto, oppresso dai sensi di colpa: vuole sapere cosa è successo a quel bambino. Aiutato da Fazio, scopre che l'uomo che aveva accompagnato la donna sull'ambulanza e poi al pronto soccorso si chiama Gaetano Marzilla, ed è proprietario di un negozio che anni prima era stato incendiato perché l'uomo non si era piegato al racket del pizzo; in seguito, tuttavia, per rimettere in piedi l'attività era stato costretto a ricorrere agli usurai.

Le indagini del commissario proseguono con l'obiettivo di collegare gli avvenimenti e gli omicidi accaduti. Montalbano scopre un commercio clandestino di bambini extracomunitari, del quale il piccolo incontrato al porto era stato vittima, con la complicità della finta madre. Il commissario scopre che il latitante Errera era stato a capo di questo business finché un arabo di nome Gafsa lo aveva ucciso per prenderne il posto.

Lo sdegno che gli suscita la scoperta di quella realtà così orribile e vicina provoca in Montalbano una reazione feroce, che lo porta a rischiare persino la propria vita per riuscire a smantellarla. Con un'ardita e rischiosa incursione nella tana del nemico, Montalbano e i suoi riusciranno ad arrestare i colpevoli e a mettere fine all'infame traffico.

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Par condicio

0%
Season Finale
29 settembre, 20051h 35m
5x2

Le famiglie mafiose dei Sinagra e dei Musarra, che un tempo si sono combattute a colpi di lupara il predominio sul territorio di Vigata, hanno ripreso a sparare. Il primo a cadere è Angelo Bonpensiero, braccio destro del capofamiglia Lillino Musarra in quanto marito della figlia di lui, Mariuccia. In ossequio alla par condicio, I Musarra si vendicano uccidendo Michele Zummo, nipote del vecchio don Balduccio Sinagra.

Al commissario Montalbano non quadrano molte cose: innanzi tutto perché dopo quindici anni di "pax mafiosa", le due famiglie hanno ripreso ad ammazzarsi? Inoltre alcuni particolari della morte di Angelo Bompensiero non lo convincono: se il fatto che gli hanno sparato in faccia con la lupara farebbe pensare a un regolamento di conti di stampo mafioso, il fatto che Pasquano abbia stabilito che Bonpensiero abbia ricevuto una botta alla nuca prima di essere ucciso suona strano.

I suoi dubbi gli attirano le ire del giudice Tommaseo, la cui unica preoccupazione è di finire subito la guerra tra famiglie. Così Tommaseo sottrae l'indagine a Montalbano, il quale si concentra su un altro caso: da qualche giorno è scomparsa una ragazza ucraina, Eva Ljubin. Grazie ad alcune brillanti intuizioni di Catarella, Montalbano riesce a capire che la ragazza è stata rapita, proprio la notte in cui è morto Angelo Bonpensiero. Seguendo le tracce della ragazza, Montalbano capisce che Eva è finita nella casupola in campagna di Biagio Cocuzza., un quarantenne non del tutto sano di mente, con precedenti legati a violenze sessuali.

Intanto, Montalbano viene raggiunto da Livia: il nuovo taglio di capelli sfoggiato dalla sua fidanzata, che la fa somigliare molto alla ragazza scomparsa, spinge il commissario ad usarla per far confessare Biagio. E' forse il metodo più anticonvenzionale usato da Montalbano nella sua carriera; ma la vicenda del bambino nordafricano morto nell'indagine precedente ha cambiato molto il nostro commissario, che ha giurato a se stesso di non tralasciare alcun tentativo per salvare una vita umana.

Biagio scambia Livia per Eva, e fa capire a Montalbano che la ragazza è stata rapita da un pastore che porta le pecore al pascolo dalle parti della casupola di Biagio. Parte la caccia all'uomo, con tutti gli uomini del commissariato tesi alla cattura di questo pastore che potrebbe essere il responsabile di una serie di sparizioni di ragazze avvenute nei dintorni negli ultimi anni.

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La pazienza del ragno

80%
7 marzo, 20061h 45m
6x1

Su una strada fuori Vigata viene trovato lo scooter abbandonato di una ragazza, Susanna Mistretta, che in quel periodo sta passando un momento difficile per la depressione della madre, ormai in fin di vita. Il Commissario trova nel suo fidanzato Francesco un valido aiuto per diradare le ombre su quello che sembra subito uno strano rapimento. Dopo che i rapitori mandano una foto della ragazza prigioniera, grazie all'ingrandimento di questa e alle testimonianze di una donna costretta a prostituirsi per pagare le cure al marito disabile, Montalbano scopre che il rapimento è stato solo una messinscena architettata dalla ragazza stessa e dal di lei zio, innamoratosi da giovane della cognata e quindi desideroso di prostrare economicamente il signor Mistretta.

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Il gioco delle tre carte

60%
Season Finale
13 marzo, 20061h 40m
6x2

Un anziano imprenditore edile viene ucciso, investito da un'auto. Il commissario Montalbano viene a sapere che questi anni prima lavorava come capomastro per un giovane architetto che, vent'anni prima, era stato accusato e condannato per l'omicidio del suo socio nonché marito della sua amante; l'architetto era stato scarcerato poche settimane prima. Nel frattempo uno straniero misterioso viene trovato ucciso da un colpo di pistola alla nuca non lontano da un casolare isolato. Grazie all'insistenza del cugino dell'imprenditore, Montalbano inizia a sospettare che fra la morte del capomastro e la scarcerazione dell'architetto vi sia un legame. Lentamente la complessa storia si dipana rivelando che anche il misterioso straniero è coinvolto nella ventennale storia d'amore e d'affari.

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La vampa d'agosto

0%
2 novembre, 20081h 40m
7x1

In una calda giornata d'agosto, il commissario Montalbano è a pranzo nella bella villetta sul mare che Augello ha affittato per le ferie, a Montereale Marina. Durante il pranzo, però, non si trova il piccolo Salvo; Montalbano corre a cercarlo e lo trova in un cunicolo in giardino, cunicolo che rivelerà una grande sorpresa: il cadavere di Rina, una ragazza scomparsa 6 anni prima. Il commissario inizia le indagini affiancato dalla gemella della vittima, la bella Adriana, che lo seduce fino a fargli perdere completamente la testa per riuscire a scoprire chi ha ucciso la sorella e vendicarsi.

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Le ali della sfinge

0%
3 novembre, 20081h 40m
7x2

Il commissario Montalbano non sta passando un periodo semplice con Livia: continui litigi, incomprensioni dovute alla distanza e nervosismo. In una serata nostalgica, viene chiamato d'urgenza in una vecchia discarica dove è stato trovato il cadavere di una ragazza nuda con il volto devastato da un proiettile. Unico segno distintivo: una farfalla tatuata sulla spalla, che potrebbe favorire l'identificazione. Montalbano è abbastanza svogliato inizialmente ma il caso lo trascina visto che ci sono altre ragazze con lo stesso tatuaggio sulla spalla, tutte provenienti dall'Europa dell'est e che hanno trovato lavoro e aiuto grazie all'associazione cattolica "La buona volontà", che le ha salvate da un destino di prostituzione. E mentre l'inchiesta va avanti il commissario è incalzato da ogni parte: dal vescovo, che non ammette ombre su "La buona volontà", dal questore, che non vuole dispiacere il vescovo, da Livia, che vuole partire con lui per ritrovarsi.

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La pista di sabbia

0%
10 novembre, 20081h 40m
7x3

Montalbano, una mattina, si alza, spalanca le persiane della sua camera e la prima cosa che vede è il cadavere insanguinato di un cavallo sulla riva. Il commissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini ed il cavallo è sparito, rimane solo il segno del suo corpo sulla sabbia ed uno dei suoi ferri che distrattamente il commissario ha messo in tasca all'accappatoio. Quello stesso giorno una donna "forestiera", Rachele Estermann, denunzia al commissario di Vigàta il furto del suo cavallo mentre nelle scuderie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristocrazia terriera che scommette forte. È in questo ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano è un po' a disagio, mentre "ignoti" entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa. Ma cosa? Montalbano non resta insensibile alle avances della "forestiera", ma alla fine riesce a farla interessare al suo vice Mimi Augello, sempre vulnerabile al fascino femminile.

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La luna di carta

0%
Season Finale
17 novembre, 20081h 40m
7x4

Torna il sangue nelle inchieste di Montalbano. Un delitto spietato in una casa di periferia di Vigata. Tutto sembra condurre alla pista passionale. Ma il commissario non si lascia ingannare. Come già nella Pazienza del ragno incontriamo un Montalbano più del solito pensieroso, quasi intimista. "Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano: una estroversa, e di franca sensualità; l'altra segreta, e di morbosi ardori, capace di tutto intraprendere e di tutto nascondere. Si sgambettano a vicenda, le due donne, su scivolosi precedenti: che sono esche e trappole per il commissario («Quann'era picciliddro, una volta so patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto come un picciliddro a dù fìmmine…, che gli avivano contato che la luna era fatta di carta»). La verità non procura rimedio. Se non è vittoria è vendetta. Rovinosa e tragica. Secca e asciutta, nell'orrore: «la tragedia, quann'è recitata davanti alle pirsone, assume pose e parla alto, ma quanno è profondamente vera parla a voce vascia e ha gesti umili. Già, l'umiltà della tragedia». Il commissario interloquisce con l'incipiente vecchiaia. Ricalibra le sue negligenze. Escogita ripari alla ruggine degli anni. Impara a convivere con l'ossessione della morte (un orologio biologico che batte l'ora grave) e dà udienza a passi ciechi che conducono al mistero di una casa «morta» (alla Faulkner): nella quale, attorno a un cadavere oscenamente atteggiato, si impaludano e covano le acque putride di passioni irritabili e scenografiche; insieme al fondiglio di un'oscenità politica, che lascia emergere cadaveri eccellenti e prospere viziosità.

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Il campo del vasaio

0%
14 marzo, 20111h 40m
8x1

In un mattino di tregenda viene ritrovato presso il critaru, un impervio pendio argilloso, un sacco con dentro un cadavere fatto a pezzi: un uomo, ucciso e nascosto lì da circa due mesi. Montalbano inizia l'indagine, ma presto emerge anche un altro, grosso problema, che non può essere più ignorato: Mimì Augello, da tempo piuttosto cupo, diventa sempre più irascibile, scontroso, intrattabile; è spesso aggressivo e ingiusto con i sottoposti; insomma, al commissariato non si respira più. Montalbano capisce di dover fare qualcosa, e in breve scopre che Mimì ha un'amante, con la quale si incontra in segreto, di notte. Salvo ritiene che la tresca sia alla base dello strano comportamento di Mimì, che presto va di male in peggio: Augello pretende che Salvo gli assegni il caso del morto al critaru, altrimenti chiederà al questore il trasferimento ad altra sede.

Montalbano prende tempo, e intanto va avanti con l’indagine, e scopre che il morto nel sacco è stato ucciso e sistemato in una maniera che richiama antichi rituali mafiosi: perciò di delitto di mafia si tratta, e non solo, ma operato da qualcuno che conosce bene il modo in cui agiva la vecchia mafia. E questa pista sembra presto avere conferma: il caso del critaru si intreccia con un altro caso, la scomparsa di Giovanni Alfano, denunciata dalla moglie Dolores. Alfano è parente dell'ormai vecchissimo e malato Balduccio Sinagra. Montalbano scopre che il morto nel sacco è appunto Giovanni Alfano, e molti elementi fanno pensare che questi possa essere stato ucciso, in quanto traditore, per ordine di Balduccio. L'indagine sembra avviata verso la sua risoluzione, quando d’un tratto Salvo scopre un fatto che lo sconvolge: la relazione adultera di Mimì potrebbe essere collegata con l'omicidio del critaru e questo forse potrebbe avere conseguenze per lo stesso Augello.

Per Montalbano si prospetta un caso più complicato dei soliti in cui l'amicizia con il fidato Mimì giocherà un ruolo significativo.

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La danza del gabbiano

60%
21 marzo, 20111h 40m
8x2

Un fatto assai insolito: una mattina Fazio non si presenta al commissariato. Non si riesce a rintracciarlo in nessun modo, non è a casa, il cellulare è spento. Giunge addirittura il padre dell'ispettore, che rivela a Montalbano di essere preoccupato, perché aveva un appuntamento col figlio, che non si è presentato, e non riesce a trovarlo in nessuna maniera. Il commissario capisce che Fazio deve avere intrapreso un'indagine in solitaria, di testa sua, senza dire niente a nessuno, e probabilmente ha avuto qualche problema.

Seguendo labili tracce, Montalbano individua il posto dove Fazio si era recato la sera precedente e vi trova i segni di una sparatoria. Tremendamente angosciato, non può che concludere che il suo ispettore è stato ucciso o catturato. Senza concedersi neppure un minuto di sonno, Salvo continua le indagini e finalmente viene contattato da un latitante, che ha qualcosa di importante, ma purtroppo non rassicurante, da raccontargli: presso la montagna Scibetta ha visto Fazio, ferito alla testa, nelle mani di due criminali che volevano ucciderlo gettandolo in uno dei pozzi secchi. Per Montalbano e i suoi inizia una drammatica ricerca: con la consapevolezza che con tutta probabilità il giovane ispettore è morto, Salvo fa ispezionare i pozzi secchi. Di lui però nessuna traccia e la missione del commissario Montalbano, ormai in preda all'angoscia, sarà quella di ritrovarlo, ad ogni costo, vivo.

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La caccia al tesoro

0%
28 marzo, 20111h 40m
8x3

Una mattina, Gregorio e Caterina Palmisano, due anziani e bislacchi fanatici religiosi, perdono del tutto il senno, si barricano nel loro appartamento e si mettono a sparare da finestre e balconi. Montalbano e i suoi, con un'operazione carica di tensione, riescono a disarmare e ad arrestare i due vecchi allucinati. Nell'appartamento, oltre a vari segni della follia dei due residenti, viene trovata una bambola gonfiabile, stranamente deturpata, che lascia il commissario piuttosto pensoso e perplesso. La sua impressione non tarda ad avere conferma, infatti il giorno successivo in un cassonetto viene ritrovata un'altra bambola gonfiabile. Montalbano, incuriosito, la confronta con quella di Palmisano e vede che sono identiche: hanno anche gli stessi segni deturpanti, sono come due gocce d'acqua. Salvo comprende che le due bambole gemelle appartengono ad un enigma che dovrà risolvere. E difatti, di lì a poco, comincia a ricevere strane lettere anonime: si tratta di sciarade, indovinelli, una vera e propria caccia al tesoro alla quale il commissario viene invitato.

Inizialmente sembra che l'autore di tali missive possa essere semplicemente un qualche arrogante picchiatello che vuole lanciargli una sfida di intelligenza, ma presto la caccia al tesoro prende una piega inquietante, e Montalbano intuisce che dietro quelle lettere c'è un folle che deve assolutamente fermare. Come è da temere, le cose presto precipitano, e al commissariato viene denunciata la scomparsa di una ragazza, Ninetta Bonmarito. Montalbano capisce presto che c'è un legame fra la caccia al tesoro del folle e la scomparsa della ragazza: il pazzo deve averla rapita. Salvo si adopera in ogni modo per ritrovare Ninetta: riesce a ricostruire le ore precedenti alla scomparsa e a scoprire il luogo e la modalità del rapimento, ma non ha elementi sufficienti per stringere ulteriormente il cerchio; il folle non ha lasciato tracce, conduce alla perfezione il suo gioco senza commettere errori.

E così, di lì a breve, viene purtroppo ritrovato il cadavere di Ninetta: è vestita, truccata e sfregiata in modo tale da essere identica alle due bambole gonfiabili, una macabra copia di esse. A questo punto non c'è davvero più tempo ; il maniaco deve essere trovato al più presto per evitare altri macabri omicidi; la caccia al tesoro si è trasformata in un enigma inquietante.

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L'età del dubbio

70%
Season Finale
4 aprile, 20111h 40m
8x4

Un risveglio inquietante: Montalbano ha sognato il suo proprio funerale, a cui però Livia aveva deciso di non partecipare. Un sogno che mette il commissario di malumore, un malumore accentuato dal fortissimo temporale che ha allagato mezza Vigàta e che non accenna a terminare. Sulla strada per il commissariato, Montalbano soccorre una ragazza bruttina e occhialuta, la cui auto sta per sprofondare nel fondo stradale inghiottito dal fango. La ragazza dice di chiamarsi Vanna Digiulio, viene da Palermo e deve andare al porto turistico di Vigàta dove ha un appuntamento con la zia, in arrivo con il suo yacht. Montalbano la ospita in commissariato e quando finalmente lo yacht della zia arriva a Vigàta – e il motivo del suo ritardo è spiegato dal fatto che l'equipaggio ha trovato un cadavere in mare – Vanna sparisce. E anche la stessa zia – Livia Giovannini, proprietaria dello yacht che tra l'altro si chiama proprio Vanna – sembra molto sorpresa quando Montalbano, indagando sul cadavere trovato in mare, le chiede di lei.

Il commissario comincia a sospettare che quella ragazza occhialuta e apparentemente indifesa gli abbia raccontato un sacco di balle. Intanto però il dottor Pasquano scopre che il cadavere trovato in mare in realtà è stato avvelenato. Si tratta quindi di un caso di omicidio, in cui per giunta la vittima è stata sfigurata in modo da rendere impossibile la sua identificazione. A complicare il tutto ci si mette pure l'ufficiale della Capitaneria di Porto che aiuta Montalbano in questa indagine; si tratta del tenente Laura Belladonna, una trentenne bella e simpatica che fa perdere la testa al commissario. Al punto che a Montalbano viene il dubbio di essere a una svolta della sua vita: forse deve lasciar perdere tutto e accettare l'invito all'amore che gli arriva da Laura? Ma non ha il tempo di farsi troppe domande: l'indagine lo porta a sospettare proprio dell'equipaggio dello yacht della Sig.ra Livia Giovannini. E quando viene ucciso anche un componente del team del Vanna, e Montalbano scopre che c'è un denominatore comune tra lo yacht, il cadavere sfigurato e un motoscafo chiamato Asso di cuori, ecco che i dubbi cominceranno a diradarsi, anche grazie alla ricomparsa della Digiulio, finalmente pronta a rivelarsi nella sua vera identità e soprattutto nel suo vero ruolo. La risoluzione del caso richiederà una certa dose di rischio, un rischio che Laura, pur di stare accanto all’uomo che ama, è pronta a correre. E Montalbano? Lui non sa cosa prova esattamente per lei, ha dei dubbi... è certo però che togliersi questi dubbi significherà soffrire e far soffrire...

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Il sorriso di Angelica

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15 aprile, 20131h 35m
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Nel corso della notte sono stati svaligiati la casa al mare e il lussuoso appartamento di Carlo e Caterina Peritore. I ladri, infatti, dopo averli addormentati con un gas, hanno pensato bene di svaligire il villino e infine sono andati a saccheggiare la loro abitazione. Peccato però che non abbiano lasciato alcuna impronta: si tratta certamente di professionisti, non di ladri improvvisati. Il Commissario Montalbano collega questo furto con quello commesso qualche giorno prima ai danni dell’avvocato Lojacono e della dottoressa Vaccaro: tutti questi, guarda caso, appartengono a una cerchia di amici assai ricca e in vista. Forse i ladri hanno voluto colpire una categoria di persone benestanti? Il Commissario, però, riesce a scoprire che i ladri non sono dello stesso paese e che addirittura sono venuti da fuori: attraverso intercettazioni individua il ricettatore presso il quale i ladri si liberano delle vetture rubate alle loro vittime. Peccato che quest’ultimo, una volta arrestato, non è in grado di dare notizie precise sull’identità dei ladri professionisti.

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Il gioco degli specchi

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22 aprile, 20131h 35m
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Una bomba di basso potenziale è stata fatta scoppiare davanti alla porta di un magazzino. Si pensa a una minaccia per pizzo non pagato, ma Montalbano è perplesso: il danno è assai scarso e il magazzino fra l'altro era vuoto. Inoltre il proprietario del magazzino, Angelino Arnone, nega in ogni modo di poter essere l'obbiettivo di quello strano attentato.

Il commissario però intuisce che il vero destinatario di quell'avvertimento potrebbe essere qualcuno che vive nel caseggiato attiguo al magazzino: la scatola con la bomba forse era stata lasciata davanti al portone e uno dei condomini, uscendo la mattina, ignaro, potrebbe averla spostata verso il magazzino per liberare il passaggio. In quella palazzina infatti vivono due pregiudicati: Carlo Nicotra, che è un pezzo grosso dei Sinagra, e Stefano Tallarita, uno spacciatore che lavora al soldo dello stesso Nicotra

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Una voce di notte

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29 aprile, 20131h 35m
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Nel giorno del suo compleanno, il commissario si trova alle prese con un combattivo pirata della strada, Giovanni Strangio, che si rivelerà essere lo scapestrato figlio del Presidente della Provincia di Montelusa, Michele Strangio. Montalbano capisce di trovarsi dinanzi a serie rogne, soprattutto quando, lo stesso Strangio, si reca dal commissario per denunciare la scoperta del cadavere della fidanzata, Mariangela Carlesimo. Contemporaneamente, in uno dei più grandi supermercati di Vigata, viene scoperto un furto, che, però, mostra strani incongruenze. Montalbano, sottovalutando il caso, lo affida al suo vice, Augello, ma questo magazzino è, come noto a tutti i popolani, riconducibile alla famiglia Cuffaro, e, nel consiglio di Amministrazione dello stesso, oltre svariate figure di comodo, svetta l'onorevole Mongibello. Il dirigente del supermercato, un certo Guido Nicotra, viene trovato impiccato all'indomani della denuncia. Montalbano, comincia a subire pressioni dall'alto, in quanto gli esponenti politici coinvolti nei due casi cominciano ad essere infastiditi dai suoi atteggiamenti e dalle sue indagini; si troverà, quindi, costretto a forzare un po' la mano per risolvere questi due casi, agendo in un modo un po' insolito, che lo indurrà molto a riflettere.

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Una lama di luce

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Season Finale
6 maggio, 20131h 35m
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Salvatore Di Marta si presenta al commissariato insieme alla giovane moglie Loredana: Di Marta è assai ricco, è il proprietario del supermercato più grande di Vigata, ed è venuto a denunciare la rapina e l’aggressione subite da sua moglie la scorsa sera, verso mezzanotte, mentre stava andando a depositare alla cassa continua della banca l’incasso della giornata, cioè ben trentamila euro. Ma fin dall’inizio vari punti del resoconto di questa rapina sembrano piuttosto contraddittori e Montalbano vuole indagare più a fondo.

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Una faccenda delicata

70%
29 febbraio, 20161h 55m
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Viene ammazzata una prostituta settantenne, stranamente anche sposata che svolgeva la sua mansione in un catoio. A primo impatto Mimì Augello si fa persuaso che l'assassino fosse un certo Mimmo Tavano, cliente della prostituta. Montalbano però col suo intuito riesce a trovare la soluzione.

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La piramide di fango

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Season Finale
7 marzo, 20161h 45m
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Il corpo senza vita di un uomo, viene trovato nel cantiere, dove viene costruita la nuova condotta idrica di Vigata. Il commissario, notando che l'uomo era in canottiera e mutande. Intuisce subito, che la vittima deve essere stata sopresa dal suo assassino, nella notte mentre dormiva. E che per questo motivo, doveva abitare nelle vicinanze. Per questo, Monatalbano e il fedele Fazio, si mettono a controllare le case nelle vicinanze. E dopo una breve ricerca, trovano la sua abitazione e lo identificano. Si tratta di Gerardo Nicotra, contabile della stessa impresa edile, del cantiere in cui è morto. Il commissario prova subito, a mettersi in contatto con la moglie tedesca Inge, ma anche di lei, non si trova alcuna traccia. Nel frattempo, la giornalista Lucia Gambardella, una giornalista che da anni, si batte contro gli appalti truccati a Vigata. Informa il commissario, che il suo informatore, un certo Saverio Piscopo, è stato quasi assassinato, perché voleva denunciare, un enorme giro di malaffare e corruzione, tra le varie imprese edili delle provincia. Montalbano, dopo essersi fatto carico della sicurezza di Piscopo, continua ad indagare sulla vita di Nicotra. E dopo una serie di depistaggi e di bugie, intuisce che la morte di Nicotra e il ferimento di Piscopo, sono collegati da un grosso giro di malaffare, riguardanti gli appalti pubblici....

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Un covo di vipere

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27 febbraio, 20172h
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Una mattina l’imprenditore Cosimo Barletta viene trovato morto nella sua casa al mare. Gli hanno sparato alla nuca mentre era seduto tranquillo in cucina a bersi un caffè. Il caso diventa difficile perché, grazie alla testimonianza dei figli della vittima, Montalbano scopre che Barletta era tutt’altro che una persona rispettabile. Al contrario, era un uomo senza scrupoli, uno strozzino che a Vigata aveva rovinato tanta gente. Molti lo odiavano e avevano un movente per assassinarlo. Anche le ragazze che gli si erano concesse sotto minaccia e che poi lui ricattava. Le indagini vanno avanti e il mistero si complica quando il commissario si accorge che Barletta è stato anche avvelenato. Un po’ come se due assassini, indipendentemente l’uno dall’altro, avessero deciso di ucciderlo quella stessa notte...

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Come voleva la prassi

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Season Finale
6 marzo, 20171h 50m
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Il cadavere di una bella ragazza viene ritrovato sul pavimento di un androne di via Pintacuda. Addosso ha solo un accappatoio sporco di sangue. Chi è la donna? Montalbano sospetta che sia una prostituta proveniente dall’est Europa. E si augura che i Cuffaro, che gestiscono il mercato della prostituzione a Vigata, collaborino a rintracciare i responsabili dell’omicidio. Non sarà affatto così. Colpo di scena, il commissario finisce lui stesso nel mirino di un attentatore. Le indagini lo porteranno a scovare un complice dell’assassino, che ha assistito e ripreso con una telecamera il festino a cui la ragazza ha partecipato prima di essere uccisa. In alcune scene si vedono, mascherati ma riconoscibili, tanti notabili della zona. Al di sopra di ogni sospetto?

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La giostra degli scambi

75%
12 febbraio, 20181h 50m
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Montalbano deve risolvere due casi intricati: la scomparsa di un commerciante che apparentemente si è rifiutato di pagare il pizzo e una serie di misteriosi sequestri lampo. Un negozio di antiquariato è stato oggetto di un incendio doloso e Marcello Di Carlo, il proprietario del negozio un maturo playboy spendaccione, è scomparso. Montalbano comincia a indagare, ma il mistero di questa scomparsa pare farsi sempre più sfuggente. Allo stesso tempo avviene qualcosa di molto strano: un rapitore ferma con l'inganno alcune ragazze, le sequestra per alcune ore e poi le libera in campagna senza far loro violenza nè derubarle. Questi rapimenti-lampo sembrano incomprensibili ma Montalbano capisce che i due casi, apparentemente diversissimi, sono in realtà legati, e soprattutto si rende conto che per venire a capo di questa complessa indagine dovrà scoprire chi è l'ultima fiamma del commerciante (Daniela), la ragazza con cui ha di recente trascorso una vacanza alle Canarie e che non ha presentato a nessuno. Oltre a scoprire la sua identità deve anche scoprire dove si trova e se non le sia successo qualcosa. Le indagini sono complicate da una serie di equivoci e lo stesso commissario rischia di seguire una pista sbagliata preparata con cura dall'assassino ma, come di consueto, non mancherà di rivelarsi all'altezza della sua fama.

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Amore

70%
Season Finale
19 febbraio, 20181h 50m
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La scomparsa di una bellissima ragazza (Michela) mette a dura prova la capacità di Montalbano di districarsi nei labirinti della complessità e dei fatali inganni del sentimento amoroso. Michela è una ragazza dal passato travagliato: messa fuori di casa in giovanissima età dalla famiglia, ha incontrato uomini sbagliati che l’hanno usata e l'hanno condotta alla prostituzione. Con grande forza di volontà è riuscita a risollevarsi da quella tragica condizione, si è rifatta una vita e ha trovato l’amore in un ragazzo, Saverio, con il quale adesso convive e che ricambia totalmente il suo amore. Ma proprio quando sembra avere trovato una sistemazione decente, Michela misteriosamente scompare. Molti pensano che, avendo avuto tanti amanti, semplicemente abbia abbandonato Saverio e sia scappata con un altro uomo ma Montalbano capisce presto che non è accaduto questo e che qualcosa di grave è accaduto alla povera ragazza se non è stata addirittura uccisa. A risolvere questo mistero, a scoprire il movente e l'assassino contribuisce in maniera determinante l’incontro con due anziani attori di teatro, i coniugi Di Giovanni. Montalbano, attraverso la loro storia, strana e toccante, e anche grazie a un rinnovato sentimento di gelosia nei confronti di Livia, capisce che la scomparsa di Michela è il frutto di un amore folle, impossibile e tragico.

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L'altro capo del filo

60%
11 febbraio, 20191h 55m
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Mentre sulle coste della Sicilia continuano incessanti gli sbarchi di migranti e l’emergenza umanitaria non risparmia il commissariato di Vigàta, Salvo e i suoi uomini si ritrovano anche alle prese con un efferato caso di cronaca: una giovane e bellissima ragazza, amica di Livia, viene ritrovata cadavere nella sua sartoria. I colpi rinvenuti sul corpo della donna denotano una particolare ferocia, disegnando un assassinio dai contorni indecifrabili.

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Un diario del '43

80%
Season Finale
18 febbraio, 20191h 52m
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A Vigàta viene ritrovato un vecchio quaderno di appunti appartenuto a un ragazzo, allora quindicenne, affascinato dall’ideologia fascista. In quelle pagine il giovane confessa di aver compiuto una strage nel settembre del ‘43. Mentre al commissariato si tenta di ricostruire e far luce sulla vicenda descritta nel diario recuperato, si presenta un arzillo novantenne che chiede a Salvo di far cancellare il suo nome finito erroneamente in una lapide di caduti in guerra. Il giorno dopo un ricco imprenditore della città, anche lui novantenne, viene ritrovato cadavere.

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Salvo amato, Livia mia

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9 marzo, 20201h 50m
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Il cadavere di Agata Cosentino viene ritrovato in un corridoio dell’archivio comunale. Si tratta forse di una violenza sessuale degenerata in omicidio, ma questa ipotesi non convince Montalbano che inizia la sua indagine partendo dalla vittima. Il commissario scopre subito che la povera Agata era una cara amica di Livia, conosciuta a Genova, dove la ragazza aveva lavorato per un paio d’anni prima di ritrasferirsi di nuovo a Vigàta, assunta all’archivio comunale. Agata, timida e riservata, concedeva la sua amicizia e il suo amore a poche persone. E su quelle si concentra l’indagine di Montalbano, perché gli è presto chiaro che a uccidere Agata è stato qualcuno che le era molto vicino.

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La rete di protezione

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Season Finale
16 marzo, 20201h 40m
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Uno strano nuovo enigma per Montalbano: l’ingegner Sabatello gli porta alcuni filmini super8 girati per decenni dall’ormai defunto padre che raffigurano sempre la stessa cosa: l’inquadratura fissa di un muro. Il commissario intuisce che non si tratta solo di un fatterello bizzarro, ma che dietro quelle strambe pellicole si nasconde una remota vicenda dalle tinte tragiche e fosche. Non sarà però solo questo cold case a impegnare il commissario perché, proprio in quei giorni, nella scuola frequentata dal figlio di Augello viene compiuto uno spaventoso quanto incomprensibile attentato. Due individui a volto coperto fanno irruzione nell’istituto, sparano seminando il terrore fra insegnanti e ragazzi e lanciano un loro minaccioso e oscuro proclama. Un nuovo mistero su cui fare luce... e giustizia.

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Il metodo Catalanotti

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8 marzo, 20211h 56m
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Il Commissario Montalbano indaga sull'omicidio di Carmelo Catalanotti usuraio e fervente e originale artista di teatro, anima e fondatore della Trinacriarte, attivissima compagnia di teatro amatoriale di Vigàta, di cui era il guru. Un guru che sapeva essere geniale, ma anche crudele e sadico, tanto che Montalbano si rende conto che proprio nella sua concezione dell'arte tragica e del suo personalissimo e inquietante metodo è da cercare la soluzione del mistero della sua morte. Ma è soprattutto nella sua sfera privata che il Commissario deve fare chiarezza e che lo vede travolto dalla passione per una giovane collega.

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